Il giorno e La notte di Ferdinand Hodler
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Versione audio: Ferdinand Hodler (1853-1918), pittore e incisore svizzero, fu uno dei più interessanti esponenti del Simbolismo europeo. Partecipò attivamente alle esperienze delle Secessioni: nel 1900 diventò membro della Secessione di Vienna e della Secessione di Berlino e nel 1904 anche della Secessione di Monaco. Alla fine della carriera si accostò, come altri suoi colleghi secessionisti, all’Espressionismo mitteleuropeo. Il giorno Nel corso della sua carriera, che si sviluppò soprattutto a cavallo fra XIX e XX secolo, Hodler produsse opere dagli effetti marcatamente scultorei. Il simbolismo hodleriano, sempre elegante e raffinato, è infatti caratterizzato dalla suggestiva combinazione tra un marcato realismo e un rigoroso, quanto astraente, ordine decorativo. Le sue scene presentano immagini dal disegno nitido e preciso e dai colori chiari, intensi e freddi, oltre che una distribuzione ritmica delle figure e delle linee contro scenari privi di profondità. Nel dipinto intitolato Il giorno, realizzato per l’Esposizione Universale di Parigi del 1900, cinque donne sono sedute a semicerchio, alzano le braccia e danno il benvenuto al giorno che inizia, compiendo una danza quasi rituale. La loro posizione simmetrica, la circolarità della composizione, l’armonia del ritmo figurativo alludono chiaramente al percorso compiuto dal sole nell’arco della giornata. La notte Suo indiscusso capolavoro è La notte, dipinto nel 1890, quindi dieci anni prima de Il giorno. In quest’opera, il pittore, che si ritrae al centro della scena, si immagina circondato da uomini e donne che dormono sdraiati per terra. Tutti i personaggi sono nudi, coperti parzialmente da lenzuola nere. Alcuni sono da soli, altri abbracciati fra loro. Due fra le donne addormentate intorno al pittore furono per lui importanti: Augustine Dupin, sua prima compagna e madre di suo figlio, e Bertha Stucki, sua moglie per pochi anni. Si tratta dunque di un quadro autobiografico che prende in esame più periodi della sua vita. Ne deduciamo che tutti gli uomini raffigurati sono ritratti dell’artista medesimo: non siamo dunque di fronte a una scena orgiastica. Una meditazione sulla morte Il protagonista, che a sua volta dormiva, viene improvvisamente svegliato dal fantasma della morte, che lo sovrasta accovacciata sul suo corpo e lo terrorizza. Il carattere fortemente simbolico dell’opera rende questo soggetto di natura universale: si tratta, infatti, di una evocazione del significato stesso della notte e della morte, un tema assai ricorrente nella sua produzione, e quindi della caducità della vita. C’è poi un secondo significato: la nudità dei corpi, la particolare posizione dell’uomo al centro e della morte stessa rimandano infatti al tema della sessualità, che dunque viene presentata come fatale. Eros e thanatos, amore e morte: il piacere senza fine che si tramuta nella fine senza piacere. Un tema, di origine romantica, che il Simbolismo ereditò e fece proprio. Per il realismo dei nudi e l’atteggiamento delle coppie abbracciate, nel 1891 La notte provocò un grande scandalo a Ginevra e fu escluso dalla mostra delle Belle Arti per oscenità. Hodler organizzò allora una mostra privata a pagamento e presentò il quadro al Salon di Parigi, dove fu notato e apprezzato dai simbolisti francesi, tra cui Rodin e Puvis de Chavannes, e da una parte della critica.