Il Palazzo di Cnosso e l’architettura cretese

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Versione audio: Nella splendida isola di Creta, che si trova nel Mar Egeo a circa 95 km dalla Grecia continentale, si sviluppò, già a partire dal 3500 a.C., la splendida civiltà cretese (o minoica). In questa sottile landa di terra, verso il 2000 a.C., fiorirono alcuni importanti centri abitati, tra cui Cnosso. Si trattava di città-Stato, organizzate come potenze autonome, dove le classi agiate vivevano nel benessere, abitavano in case confortevoli, vestivano con grande eleganza, si dedicavano allo sport, alla musica, alla danza e al teatro. Il cuore della città cretese era il palazzo del re, che ricopriva un ruolo centrale nella vita sociale della comunità ed era anche la più importante testimonianza architettonica dell’intero contesto urbano. I Cretesi, infatti, non amarono mai né i templi grandiosi né le tombe monumentali. L’assenza di fortificazioni ha fatto supporre che le diverse città vivessero in relativa armonia fra di loro e non temessero attacchi né da nemici interni né, tanto meno, da esterni. Il Palazzo di Cnosso A Creta i palazzi erano di eccezionale grandezza e bellezza. Il Palazzo di Cnosso, ossia la reggia della città, sorgeva nella parte centrale dell’isola, a 6 chilometri dal mare. Costruito prima del 2000 a.C., divenne presto un centro politico ed economico di straordinaria importanza, che aveva costanti rapporti con le altre civiltà del Vicino Oriente, tra cui Egitto e Mesopotamia. Verso il 1700 a.C., uno spaventoso terremoto provocato dall’eruzione del vulcano dell’isola di Thera, odierna Santorini, causò il crollo di tutti i palazzi di Creta, incluso quello di Cnosso. Il palazzo venne prontamente ricostruito, durante il cosiddetto periodo neo-palaziale (1700-1400 a.C.). Intorno al 1450 a.C. circa, a seguito dell’invasione dell’isola da parte dei Micenei, Cnosso decadde e la sua magnifica reggia venne abbandonata. Una pianta labirintica Il Palazzo di Cnosso era un edificio davvero gigantesco (quasi 22.000 metri quadrati) conteneva centinaia stanze (fino a 1300, distribuite, forse, su 5 piani) e poteva ospitare, secondo alcuni studiosi, fino a 12.000 persone. La sua pianta presentava un grande cortile rettangolare porticato (30 x 60 metri), attorno al quale si disponevano molte sale, innumerevoli corridoi e piccoli ambienti. Questo cortile centrale, in terra battuta, era concepito come una sorta di piazza: circondato da gradinate per il pubblico, ospitava spettacoli, riti liturgici e manifestazioni sportive, come quella rappresentata in un suo celebre affresco, il Gioco del toro. Le molte stanze dell’edificio, tutte splendidamente decorate, erano riunite per “quartieri” in base alle loro funzioni e destinazioni. Vi erano ambienti adibiti al culto, la sala del trono, la sala della regina, le sale di rappresentanza riservate alle funzioni di governo, le stanze per i banchetti, gli appartamenti privati del re e della regina, gruppi di locali destinati alle attività artigianali, le camere della servitù. I bagni della regina, secondo studi approfonditi, erano tecnologicamente avanzatissimi, con acqua calda sempre disponibile ed elaborate canalizzazioni sotterranee. Altri locali avevano funzione di magazzino (per le scorte di grano, vino e olio); in quest’ultimo caso, lo spessore isolante delle doppie mura garantiva condizioni ideali di conservazione. L’insieme delle sale e delle stanze era talmente intricato da sembrare privo di una logica. Per questo, il Palazzo di Cnosso venne paragonato a un labirinto e, probabilmente, generò il mito di Minosse, Teseo e il Minotauro. Le strutture e le decorazioni Il palazzo, privo di mura difensive, presentava facciate esterne progettate senza un disegno unitario, tanto da apparire piuttosto disorganiche. Logge, portici e cortili minori avevano il compito di appianare i profili irregolari e dissimulare le rientranze. Le colonne, rastremate verso il basso,

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