Il Pulpito di Sant’Andrea a Pistoia di Giovanni Pisano

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Versione audio: Il Pulpito di Sant’Andrea a Pistoia è un’opera dello scultore toscano Giovanni Pisano (1248 ca.-1315 ca.), figlio di Nicola Pisano, a sua volta artista. La commissione per questo pulpito arrivò nel 1298. A differenza di quello realizzato circa quarant’anni prima da Nicola a Pisa, il pulpito pistoiese è compiutamente gotico sia per l’ispirazione sia per il linguaggio. Chiesa di Sant’Andrea a Pistoia. Facciata. Chiesa di Sant’Andrea a Pistoia. Interno. Nella navata di sinistra si intravede il Pulpito di Giovanni Pisano. La struttura del pulpito L’impianto esagonale di quest’opera, firmata da Giovanni, fu palesemente ispirato da quello del precedente pulpito paterno di Pisa. Anche in questo caso la struttura è sostenuta da sette colonne (sei ai vertici e una centrale), due delle quali sorrette da leoni stilofori e una da un telamone. Uno dei leoni sta azzannando un cavallo, l’altro, che in realtà è una leonessa, allatta i suoi cuccioli. Il telamone è Adamo, piegato dal peso della colonna come ogni uomo dal peso dei suoi peccati. La colonna centrale è sostenuta da un gruppo scultoreo che comprende un’aquila, un leone alato e un grifone. Giovanni Pisano, Pulpito, 1298-1301. Marmo, altezza 4,44 m. Pistoia, Chiesa di Sant’Andrea. Giovanni Pisano, Adamo, Particolare del Pulpito della Chiesa di Sant’Andrea a Pistoia. Giovanni Pisano, Aquila, leone alato e grifone, Particolare del Pulpito della Chiesa di Sant’Andrea a Pistoia. Le scene istoriate Giovanni volle intraprendere un percorso parallelo e autonomo rispetto a quello classicistico di Nicola: snellì l’architettura, rese più acuti gli archi, lasciò emergere le figure, accentuò le tensioni. La sua vocazione gotica trovò respiro soprattutto nelle cinque lastre scolpite, dove l’artista poté liberare la propria ispirazione. I rilievi con la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Strage degli Innocenti, la Crocifissione e il Giudizio Universale, separati fra loro da grandi figure angolari a tutto tondo, sono infatti animati da una espressività portentosa, appena addolcita da accenti di struggente malinconia. Giovanni Pisano, Sibilla, particolare del Pulpito della Chiesa di Sant’Andrea a Pistoia. La Natività e la Strage degli Innocenti In una sola lastra, quella della Natività, troviamo riuniti tre episodi che affrontano il mistero dell’Incarnazione: l’Annunciazione, la Natività, l’Annuncio ai pastori. Giovanni Pisano, Annunciazione, Natività, Annuncio ai pastori, 1298-1301. Particolare del Pulpito della Chiesa di Sant’Andrea a Pistoia. L’angelo, che irrompe per annunciare alla Vergine la prossima maternità, spaventa così tanto la donna che questa, istintivamente, tenta di coprirsi il volto con il manto. Il colloquio tra la futura madre di Dio e il gentile, ma risoluto, messaggero celeste è soprannaturale; la reazione di Maria è tuttavia umanissima. Nessun altro artista gotico fu tanto abile, forse neppure Giotto riuscì mai a raccontare con tale sensibilità un momento così delicato. Giovanni Pisano, Pulpito della Chiesa di Sant’Andrea a Pistoia. Particolare con l’Annunciazione. Subito a destra, ritroviamo la Madonna che, stremata dal parto, si alza appoggiandosi a un gomito per coprire il bambino addormentato. È un gesto di grande tenerezza e di straordinaria spontaneità. Il dettaglio in basso della scena mostra l’episodio (non descritto dai Vangeli ma assai comune nell’arte medievale) del Lavaggio del Bambino.

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