Dfp: spesa sanitaria: il SSN rimane largamente sottofinanziato

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Il Documento di Finanza Pubblica (DFP) 2025 conferma il sottofinanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, con il rapporto spesa sanitaria/PIL fermo al 6,4% fino al 2028. Nonostante un incremento della spesa nel 2024 e nel biennio successivo, le risorse rimangono insufficienti. La Fondazione GIMBE segnala una crescente difficoltà nell'accesso alle cure, con milioni di italiani costretti a rinunciare a visite per motivi economici e una carenza di personale. Il Governo sta introducendo misure contro le liste d'attesa, tra cui un decreto per permettere l'intervento diretto dello Stato in caso di inadempienze regionali. Ne parliamo con Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE.In crescita il numero dei turisti in Italia, per Pasqua 11 milioni di italiani in viaggioOggi si sono tenuti gli Stati generali di Federturismo a palazzo Wedekind a Roma. La spesa turistica nel 2024, fa sapere Federturismo, ha raggiunto circa 110 miliardi di euro che, con un moltiplicatore di 2,5, ha generato oltre 270 miliardi di euro in termini di Pil. Non solo i turisti contribuiscono direttamente al pil, ma le attività economiche che dipendono dal turismo, come la produzione, la logistica, i servizi e altri settori, vengono enormemente stimolate. Analogamente, il comparto della logistica nel 2024 ha raggiunto un valore di 156,9 miliardi di euro, l'8,9% del Pil. Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria, durante l'evento ha spiegato che: "È in continua crescita il numero dei turisti, nel 2024 in Italia le presenze turistiche hanno toccato i 458,4 milioni e grazie anche al boom di stranieri, oltre 250 milioni e +6,8% rispetto al 2023 e siamo riusciti a superare la Francia nella graduatoria europea piazzandoci al secondo posto dietro la Spagna. E' necessario però trovare un giusto equilibrio tra crescita e trasformazione e l'unico modo per raggiungere questo obiettivo è lavorare insieme". La Lalli ha anche aggiunto che: "Ci aspettiamo 11 milioni di italiani in viaggio per Pasqua e anche questo sarà un altro dei momenti di sviluppo turistco riconosciuto in termini di aumenti percentuali che stiamo ormai registrando in questi ultimi anni". Ne parliamo con Marina Lalli, presidente di Federturismo ConfindustriaFt, crisi della raffineria Isab di Priolo per scontro internoLa raffineria Isab di Priolo Gargallo, la più grande d'Italia, è in crisi a causa di uno scontro tra il miliardario greco, George Economou, suo investitore di maggioranza, e il gigante delle materie prime Trafigura. Lo spiega il Financial Times secondo cui la crisi potrebbe minacciare la sopravvivenza dell'impianto, che copre il 20% della capacità di raffinazione italiana e impiega circa 9.500 persone tra diretti e indiretti. La raffineria siciliana è stata venduta nel 2023 dal gruppo russo Lukoil, colpito dalle sanzioni Ue a Goi Energy, in un accordo organizzato dal magnate franco israleiano Beny Steinmetz. Una vendita, approvata dal governo italiano ma avvenuta in modo opaco, dove "né l'acquirente né Roma hanno rivelato l'identità dei suoi azionisti", spiega il quotidiano della City. I documenti visionati dal Financial Times mostrano però che Argus, il maggiore investitore nel fondo di controllo di Goi Energy, al momento della transazione era George Economou, un magnate greco la cui Tms Tankers è una delle più grandi compagnie di trasporto marittimo di petrolio russo dopo l'invasione totale dell'Ucraina nel 2022. Secondo i documenti, l'operazione ha coinvolto, oltre a Economou, anche lo stesso Steinmetz e l'ex dirigente di Trafigura, Michael Bobrov. Da allora però i rapporti tra i tre si sono inaspriti a causa di questioni finanziarie e dei termini di un accordo decennale di fornitura e commercializzazione di petrolio firmato con la stessa Trafigura, spiega il giornale che rivela che le tensioni tra i soci sono ora alle stelle con Economou che sostiene che "l'accordo favorisce Trafigura", permettendole di guadagnare mentre la raffineria perde soldi. Il greco, che ora controlla il 99% di Goi Energy, ha infatti avviato una procedura per rinegoziare l'accordo con Trafigura e valuta anche la vendita dell'impianto. Tuttavia, "l'accordo di fornitura è un ostacolo nei colloqui con potenziali acquirenti", spiega il Financial Times.  Cerchiamo di capirne di più con Nino Amadore, Il Sole 24 Ore,

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