Sabino Maria Frassà "Il braille diventa arte al Gaggenau di Roma"

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Sabino Maria FrassàIl braille diventa arte al Gaggenau di Roma"Romanitas"L'arte di Fulvio MorellaRoma, Gaggenau DesignElementiL’arte tra le dita di Fulvio Morella arriva al Gaggenau DesignElementi di Roma con la mostra Romanitas, prima tappa del nuovo percorso espositivo "Scripta?" che nel 2023 indagherà il legame tra scrittura, arte e materia. La mostra, curata dal Direttore Artistico di Cramum Sabino Maria Frassà, rimarrà aperta fino al 31 luglio 2023 e presenta le opere inedite dell'artista valtellinese noto per aver portato la tornitura del legno nell'arte contemporanea. Fulvio Morella insieme al curatore ha concepito Romanitas come un progetto di ricerca quasi ontologico. Il fine è riflettere sul futuro, fondendo in modo pluridisciplinare e multisensoriale la visionaria e profetica filosofia di Friedrich Nietzsche con il valore emblematico dell’Antica Roma e il braille. Nelle inedite opere tessili, come in quelle lignee, la Città Eterna diventa metafora dell’esistenza umana in bilico tra gravitas e vanitas, che sempre ritornano. Tutto si ripete e la nostra libertà consiste, secondo Fulvio Morella, proprio nel comprendere "tale eterno ritorno". Non a caso l'artista sceglie l'oro e il colore porpora del legno amaranto per evocare la forte dimensione spirituale, emotiva ed empatica di queste nuove opere. Non solo, Morella menziona esplicitamente il filosofo tedesco Nietzsche in diverse opere scegliendo come immagine simbolo della mostra la clessidra. Sulla Clessidra in legno così come sulla grande opera "Sipario di stelle", realizzata su un tessuto donato da Lelièvre Paris, l'artista riporta la massima di Nietzsche: "L'eterna clessidra dell'esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!".La ricerca artistica di Fulvio Morella è incentrata sul tatto. L’artista ricorda spesso che “con le mani non solo fai, ma conosci il Mondo”. Da ciò scaturisce una profonda riflessione sulla parzialità con cui riusciamo a conoscere il mondo esterno attraverso il solo uso degli occhi. Lo studio della relazione tra vista e realtà porta l’artista ad approfondire lo studio del braille, un linguaggio inventato 200 anni fa da Louis Braille – rimasto cieco da bambino – che permette ancora oggi alle persone ipovedenti di scrivere, oltre che di leggere. A partire dal 2019 Morella dà forma al progetto Blind Wood in cui alla scultura dei primi anni aggiunge il braille, inteso come elemento sia estetico sia portatore di significato. Non soltanto più su legno ma anche su tessuto, le opere di Morella vedono in un cielo stellato nascosti e seducenti messaggi in braille. Questo alfabeto non è più solamente la base della comunicazione per chi non ha un senso (la vista) ma un valore universale estetico oltre che morale… uno strumento per riuscire a vedere oltre l’apparenza.Come già era accaduto all’Istituto dei Ciechi di Milano (performance FIAT LUX) nel 2022, l’artista ha bendato i visitatori all’ingresso della mostra e li ha guidati a “vedere” le sue opere prima con le mani e poi con la vista. Sulla benda, realizzata su un pregiato tessuto donato de Lelièvre Paris, sono ricamate delle stelle che formano la scritta in braille “Romanitas”. Se a Milano Morella interrogava lo spettatore sulla bellezza percepita attraverso il tatto, oggi lo scopo della performance è far comprendere allo spettatore quanto il tatto sia un senso istintivo che accompagna la formazione di chi siamo in modo però per lo più inconsapevole. Come spiega il curatore Frassà "Il risultato è un collegare la parte cosciente della conoscenza con quella incosciente, facendo riaffiorare ricordi ed emozioni, magari sopite da decenni"La memoria e il rapporto tra passato e futuro, tra rovina e rinascita sono elementi trasversali a tutte le opere in mostra “Romanitas”. Non c’è alcuna nostalgia nei confronti di un glorioso passato, bensì la consapevolezza che, prima o poi, il...

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